45-Trittico di Zanino di Pietro

Il trittico rappresenta al centro, sotto la cornice ad arco ribassato e polilobato, una drammatica e affollata Crocifissione. Negli sportelli laterali sono raffigurati sei Santi francescani, tre per lato, inginocchiati su pedane dai tenui colori rosa e verde. A sinistra Santa Elisabetta d’Ungheria, con l’abito da terziaria francescana, Santa Chiara e San Francesco d’Assisi; a destra, San Ludovico da Tolosa, con la corona deposta a terra e il prezioso mantello ornato di gigli appoggiato sopra il saio, Sant’Antonio da Padova e il Beato Gherardo Mecatti da Villamagna. Quest’ultimo si distingue dagli altri per il nimbo stellato e raggiato, tipico della condizione di beato, ed è riconoscibile dal volto solcato dalle rughe e dal circulum precatorium (una sorta di rosario) avvolto al braccio, segni della scelta di vita eremitica dedicata alla penitenza e alla preghiera L’insolita scelta iconografica traduce in immagine i contenuti del versetto evangelico che si snoda ai lati del Cristo, inciso sul fondo oro del pannello centrale: “Qui vult venire post me abneget semetipsum et tollat crucem suam [et sequatur me]” – Chi vuole venire con me rinunci a sé stesso e prenda la sua croce [e mi segua] (Mt., 16.24). Come testimonia San Bonaventura nella Legenda Maior, il brano era particolarmente caro al Poverello d’Assisi perché enucleava lo spirito della sua predicazione Il dipinto è firmato dall’artista sul cartiglio dello sportello destro in caratteri gotici ed è l’unica opera firmata da Zanino di Pietro artista attivo tra Bologna e Venezia tra il 1389 e il 1437.

Rieti, dalla chiesa del Convento di Fonte Colombo

Dopo il 1406-1407

Tempera su tavola